Abbiamo adottato CISCO per le nostre videoconferenze, non c'è bisogno di registrazione per partecipare, tuttavia alla richiesta di scaricare l'APP se acconsentiamo sarà più semplice e qualitativa la videoconferenza stessa.
«Ricordare è un dovere». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, avvenuta il 9 maggio 1978, e che il Parlamento nel 2007 ha istituito quale “Giorno della Memoria” delle vittime del terrorismo, interno e internazionale. «Ricordare le strategie e le trame ordite per destabilizzare l'assetto costituzionale, le complicità e le deviazioni di soggetti infedeli negli apparati dello Stato, le debolezze di coloro che tardarono a prendere le distanze dalle degenerazioni ideologiche e dall'espandersi del clima di violenza». «Il terrorismo – prosegue il Capo dello Stato - è stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti, e grazie all'unità che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori più profondi della propria civiltà. La storia ci ha dimostrato che l'unità e la coesione degli italiani sono gli strumenti più efficaci di fronte ai pericoli più gravi». Nella dichiarazione non mancano accenni molto espliciti al fatto che molti aspetti restano ancora da chiarire su questo come su altri tragici eventi. «Non ovunque è stata fatta piena luce – ricorda Mattarella - La verità resta un diritto, oltre che un dovere per le istituzioni: la ricerca della verità, dunque, deve continuare laddove persistono lacune e punti oscuri». Infine l’invito a non limitarsi, nel ricordo, a esecrare le azioni criminali compiute, ma soprattutto a farne occasione per trarre esempio da ciò che le vittime hanno rappresentato in vita per il Paese. «Nel riscoprire il pensiero, l'azione, gli insegnamenti di Moro e di tanti altri giusti che hanno pagato il prezzo della vita – conclude il Presidente -, ritroveremo anche talune radici che possono essere preziose per affrontare il futuro».
Sulla figura di Aldo Moro riproponiamo in allegato tre contributi di Marco Follini, don Italo Mancini e Renato Moro segnalati negli approfondimenti mensili dell'Agenda CISL Scuola (maggio 2020)
29 Aprile 2020 - La Cisl compie domani settant’anni. La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori fu infatti fondata a Roma il 30 aprile 1950 al Teatro Adriano di Roma in un’ Assemblea generale a cui parteciparono i delegati della LCgil, della Fil e della Ufail. Primo Segretario Generale fu eletto Giulio Pastore, leader della corrente sindacale cristiana dopo la scomparsa di Achille Grandi. Pastore ha guidato la confederazione di Via Po fino al 1958 e successivamente è stato anche Ministro dello Sviluppo del Mezzogiorno sino al 1968.
Nella tarda serata di lunedì è stato firmato il DPCM 9 marzo 2020 , che estende a tutta Italia le misure in precedenza previste per Lombardia e altre province di Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Marche. Come detto in una precedente news, riguarderà l'intero territorio nazionale la sospensione fino al 3 aprile di tutte le attività educative e didattiche. È molto probabile che vengano successivamente diffuse note di integrazione e chiarimento, sia a livello generale che per quanto riguarda nello specifico il sistema dell'istruzione, poiché sono molti gli aspetti su cui è necessario individuare l'ambito preciso di applicazione delle misure previste (a partire da quelle riguardanti la mobilità sul territorio).
Gli operatori e il segretario generale della struttura CislScuola di Cosenza, sono disponibili per offrire consulenza a tutti i nostri associati, preferibilmente durante gli orari di sportello, che qui ricordiamo:
dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle ore 18:00 dal lunedi al venerdì.
Pubbliichiamo il nuovo DPCM emanato dal Governo in data 8 marzo 2020 e l'ordinanza del Presidente della Regione Calabria per l'emergenza Coronavirus COVID 19:
Linee generali di orientamento per la gestione delle attività scolastiche nel quadro delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del contagio da covid-19 (SCARICABILI QUI E RIPORTATE DI SEGUITO)
Premessa
L’emergenza che il nostro Paese sta fronteggiando da due settimane a seguito della insorgenza del contagio da coronavirus (COVID-19) va affrontata nelle sedi scolastiche con il massimo rigore e la massima disponibilità a risolvere ogni problema che si presenti sotto ogni profilo: didattico, organizzativo, amministrativo, sanitario, contrattuale.
Si tratta di una situazione eccezionale: proprio per questo, tutte le energie, dei singoli e delle organizzazioni sindacali, vanno indirizzate a evitare innanzitutto il contagio e, in secondo luogo, a utilizzare ogni possibile strategia didattico educativa in favore degli alunni insieme alla tutela dei diritti di ogni singolo lavoratore che opera nella scuola (Dirigente, Docente, Educativo, ATA).
Il ruolo delle autorità pubbliche, il ruolo della scuola
In materia di emergenza sanitaria, tema su cui le scuole non hanno alcuna specifica competenza, si devono seguire scrupolosamente tutte le indicazioni che le autorità preposte (Governo, Ministero dell’Istruzione, Prefetture, Regioni, Comuni) emanano di volta in volta.
Fanno testo, dunque, in modo particolare il Decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, il DPCM del 1 marzo 2020, il DPCM 4 marzo 2020, la pagina tematica e le FAQ esplicative emanate dal Ministero dell’Istruzione.
Le scuole, coordinandosi in modo particolare con le proprie autorità territoriali di riferimento (Uffici Scolastici Regionali, Ambiti Territoriali e Prefetti), devono operare in piena sintonia con le indicazioni emanate dalle autorità stesse.
È noto che, in relazione al livello di contagio, i territori interessati sono stati raggruppati in tre zone per le quali vengono impartite modalità diverse di comportamento cui attenersi sia alla cittadinanza, sia ai dirigenti e ai lavoratori che operano nei settori pubblici e in particolare nelle scuole. Le aree territoriali sono così classificate: comuni ad alto rischio (zona rossa), regioni e province a rischio moderato (zona gialla), parte rimanente del Paese.
Le azioni da mettere in atto per evitare la diffusione del contagio
In questo quadro, difficile e inedito, ad eccezione della misura di sospensione delle visite guidate e viaggi di istruzione e di quelle di ordinaria e straordinaria igiene contenute nelle disposizioni del DPCM 1° marzo 2020, da ritenersi valide per tutte le scuole del Paese, occorre tenere conto delle specifiche e diversificate istruzioni impartite per le zone classificate a rischio dalle autorità sanitarie e amministrative, che hanno comportato nelle zone rosse la chiusura delle scuole fino all’8 marzo e la sospensione delle attività didattiche di tutte le istituzioni scolastiche fino al 15 marzo.
Nelle scuole occorre, secondo le istruzioni impartite dalle autorità, contemperare varie esigenze:
Evitare il concorso di molte persone nel medesimo luogo.
Evitare ove possibile riunioni collegiali
Evitare che l’emergenza rechi danno ai lavoratori (scadenze per i pensionandi, immissioni in ruolo, trasmissione dati indifferibili, stipendi per i supplenti ecc.).
Praticare interventi igienici indispensabili (come ad esempio la rimozione dei cibi rimasti nelle mense o nelle dispense)
Assicurare le prestazioni indispensabili nel caso di particolari istituzioni scolastiche (come ad esempio istituti agrari, convitti, educandati)
Ridurre al minimo, nelle zone a rischio contagio, gli spostamenti da casa al lavoro. Per fare un esempio, nella sola Emilia Romagna, tali spostamenti coinvolgono la circolazione di almeno 15.000 unità di personale Ata.
Modalità flessibili di svolgimento dell’attività lavorativa
L’indicazione di favorire modalità flessibili di svolgimento dell’attività lavorativa è rivolta, senza distinzione alcuna, a tutte le scuole.
Il lavoro flessibile è previsto al fine di non interrompere del tutto l’attività amministrativa. È una modalità per la cui attivazione l’esercizio del potere datoriale (in questo caso del dirigente scolastico) può esplicarsi in vario modo, tenendo conto delle specifiche situazioni e degli elementi che le caratterizzano.
In questo quadro è necessario che le scuole prevedano misure adeguate a contemperare le esigenze indifferibili del servizio e la necessaria tutela della salute dei lavoratori.
Le misure adottate, nel quadro generale di un obiettivo di contenimento dei rischi di contagio, devono tendere a dare continuità alla prestazione lavorativa al fine di garantire il fondamentale diritto all’istruzione.
Di seguito alcuni indicazioni distinte per tipologia di personale e di ruolo svolto:
Personale docente
Attivare la didattica a distanza, ove possibile, in ragione della situazione e delle tecnologie a disposizione della scuola, secondo le modalità di carattere metodologico-didattico indicate dal Collegio dei Docenti, per la durata della sospensione delle attività didattiche (fino al 15 marzo)
Svolgere le riunioni di carattere collegiale attraverso modalità telematica laddove in presenza non sia possibile garantire le prescritte misure igienico-sanitarie (ad es. distanza tra i partecipanti, locali ampi ed arieggiati, ecc.).
NB:
1) tutte le attività funzionali all’insegnamento debbono essere contenute nel monte ore previsto dall’art. 29 del CCNL 2016/2018
2) laddove non sia possibile svolgerle secondo le modalità indicate, potranno essere riprogrammate
Personale ATA
Nelle scuole in cui è prevista la sospensione delle attività didattiche, come noto, dirigenti scolastici e personale ATA sono in servizio. I dirigenti scolastici dovranno privilegiare modalità flessibili della prestazione lavorativa, nel rispetto delle condizioni igienico-sanitarie prescritte.
Particolari modalità flessibili della prestazione di lavoro dovranno riguardare con priorità i lavoratori con patologie gravi, coloro che per la chiusura degli gli asili nido e delle scuole dell’infanzia debbono accudire i figli, coloro che si avvalgono dei servizi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa.
Occorre adeguare l’impiego del personale in presenza di attività ridotte, utilizzando al massimo la flessibilità e le turnazioni.
RSU Tutti gli interventi che coinvolgono il personale devono essere oggetto di apposito confronto sindacale con le RSU e le Organizzazioni sindacali territoriali, anche facendo ricorso a modalità a distanza.
RLS/RSPP Nell’assumere le misure più idonee ai fini di contemperare la tutela della salute con le esigenze di funzionamento del servizio, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza deve concordare con il RSPP e il Dirigente Scolastico ogni azione di prevenzione dei rischi e di tutela della salute, eventualmente aggiornando il DVR.
AVVERTENZE GENERALI
Ricordiamo che:
– Viene raccomandato a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (art.2, c.1, lett.b DPCM 4/3/2020)
– Le scuole hanno l’obbligo di esposizione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie (art.2, c.1, lett. c DPCM 4/3/2020)
– Il periodo di chiusura della scuola o di sospensione delle attività didattiche non incide sulla validità del periodo di prova e formazione
– Il periodo trascorso in malattia o in quarantena dovuta al COVID 19 è equiparato al periodo di ricovero ospedaliero
– La trattenuta prevista per le assenze di malattia fino a 10 giorni non si applica nei casi dei periodi a ricovero ospedaliero in strutture del SSN per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (LEA)
– Nell’ambito di gestione dell’emergenza i rapporti tra le OO.SS firmatarie di CCNL e gli Uffici Scolastici Regionali ed Ambiti territoriali vanno improntate alla massima flessibilità agevolando le dirette interlocuzioni per rispondere celermente alle richieste delle scuole, coordinando le azioni da porre in essere
SUPPLENZE DEL PERSONALE
Ricordiamo che anche durante i periodi di chiusura o sospensione dell’attività didattica, ancorché si tratti di una situazione straordinaria, restano in vigore le disposizioni in materia di supplenza per tutto il personale.
Personale docente
In particolare per il personale docente l’art. 7 (commi 4 e 5) del regolamento delle supplenze (Dm 131/2007) prevede l’istituto della conferma e/o della proroga.
Per quanto riguarda eventuali proroghe che intervengono nel periodo interessato dalla chiusura o sospensione delle attività didattiche vale anche l’articolo 40 del CCNL 2007 che al comma 3 prevede il diritto alla proroga senza soluzione di continuità a determinate condizioni.
Nello specifico:
a) la supplenza già conferita mantiene la propria validità fino alla naturale scadenza del contratto stipulato
b) nel caso in cui la supplenze termini all’interno del periodo di sospensione delle attività didattiche/chiusura scuola ed il titolare prosegua l’assenza senza soluzione di continuità si applica l’istituto della conferma da conferire al medesimo supplenze a partire dalla ripresa delle attività didattiche/riapertura della scuola, come previsto dal comma 5 dell’art 7 del DM 131/2007
c) nei casi in cui è stata prevista la modalità di “didattica a distanza” durante il periodo di sospensione delle lezioni, il personale docente supplente ha diritto alla proroga della supplenza precedentemente conferita anche per dare seguito all’attività d’insegnamento a distanza che lo coinvolge
d) eventuali proroghe, come previsto dall’art. 40, comma 3 CCNL 2007, intervengono qualora il docente titolare si assenti da una data anteriore di almeno 7 giorni prima e si prolunghi fino a 7 giorni dopo la ripresa delle lezioni; in questo caso vale l’oggettiva e continuativa assenza del titolare
Personale ATA
Per il personale ATA, la nota MIUR n° 3895 del 28/8/2019 prevede l’istituto della proroga.
Per quanto concerne i posti residuati a seguito della procedura di stabilizzazione del personale ex LSU le supplenze temporanee fino al 31/3 andranno conferite, in presenza di esigenze di servizio, anche durante il periodo di sospensione dell’attività didattica; in caso diverso dalla ripresa delle lezioni.
Pubblicata in tarda serata la circolare prot. 278 del 6.3.2020, firmata congiuntamente dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e dal Capo Dipartimento Risorse Umane Finanziarie e Strumentali, con la quale vengono date dal Ministero dell'Istruzione indicazioni applicative, rivolte in modo specifico al settore scuola, della Direttiva 1/2020 del Ministro della Pubblica Amministrazione.
Si è concluso ieri l’incontro al Ministero dell’istruzione sulla gestione contrattuale delle risorse finalizzate dalla legge 107/2015 al “bonus docente”, come previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020 (art. 1, comma 249).
Sciogliendo le riserve manifestate nell’incontro precedente e dopo avere svolto gli opportuni approfondimenti, l’Amministrazione ha affermato di convenire sul fatto che la norma in questione comporti una completa definalizzazione di tali risorse, non più quindi vincolate a retribuire il “merito”, ma ricondotte a pieno titolo alle finalità del fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa. Per la complessità delle implicazioni che il tema presenta, l’Amministrazione considera in ogni caso necessario acquisire al riguardo anche il parere del Ministero della Funzione Pubblica.
La CISL Scuola, prendendo atto positivamente della posizione assunta dai rappresentanti del Ministero, ha comunque rimarcato la necessità di ottenere in tempi brevissimi l’ulteriore parere della Funzione Pubblica, affinché indicazioni univoche e chiare siano date a tutte le scuole il più rapidamente possibile.
Tra le questioni più urgenti su cui dare indicazioni chiare vi è quella di come procedere in presenza di contratti già conclusi e regolarmente sottoscritti. In questi casi, fatta salva la facoltà delle parti di riaprire le contrattazioni per soddisfare eventuali esigenze sopravvenute, i contratti ad avviso della CISL Scuola devono considerarsi definitivi.
Pubblichiamo il comunicato stampa e il commento ai dati del tesseramento della segreteria nazionale: cresce ancora il numero delle adesioni alla CISL Scuola
In ulteriore aumento gli iscritti alla CISL Scuola. Questo è quanto emerge dai dati del tesseramento in chiusura del 2019, con un rafforzamento del primato che la CISL può vantare nella rappresentanza dei lavoratori del comparto istruzione e ricerca. Nel settore scuola, che del comparto rappresenta la porzione prevalente, la CISL è da sempre il sindacato col più alto numero di associati: con oltre 244.000 iscritti, il sindacato guidato da Maddalena Gissi si conferma come una delle federazioni di maggior peso anche all’interno della Confederazione. “Sono naturalmente molto soddisfatta di un dato che dimostra nei fatti come la CISL Scuola continui a essere punto di riferimento essenziale per la categoria – dichiara la segretaria generale Maddalena Gissi – Un sindacato la cui composizione, che vede presenti tutte le professionalità attive nel mondo della scuola, dal collaboratore scolastico al dirigente, risponde a quell’idea di scuola comunità che abbiamo voluto fosse riconosciuta espressamente anche nel testo del contratto nazionale. Una dimensione unitaria del sistema che è di preciso orientamento ai nostri comportamenti e alle nostre scelte”. “Non c’è dubbio che il merito di un risultato importante e lusinghiero va soprattutto al lavoro della nostra dirigenza territoriale, che fa della CISL Scuola un’organizzazione saldamente radicata e diffusa in ogni parte d’Italia, e alla presenza attiva delle nostre rappresentanze sui luoghi di lavoro”. Sono oltre cinquecento gli “sportelli” in cui le strutture territoriali e regionali della CISL Scuola assicurano la loro presenza, mentre in ogni istituto sono attive le rappresentanze elette direttamente (oltre 7.000 nelle RSU) o attive come terminale associativo. “La qualità dei servizi di consulenza erogati dalla rete capillare delle nostre sedi, è un punto di eccellenza che molti ci riconoscono – conclude la Gissi - Per chi lavora nella scuola, siamo un punto di riferimento costante e affidabile, lo dico con soddisfazione e orgoglio, ma soprattutto con gratitudine per chi ci rappresenta dovunque e ogni giorno con generosità, intelligenza, serietà e competenza”.
La Cisl Scuola di Cosenza organizza i corsi di preparazione per il concorso ordinario e straordinario per i docenti della scuola secondaria di 1° e 2° grado .
Si terranno i corsi di preparazione per il prossimo concorso ordinario per i docenti della scuola dell'infanzia e primaria.
Le adesioni sono riaperte e si possono effettuare attraverso i relativi FORM da compilare qui entro il 31 gennaio 2020.
Per ottenere la modulistica necessaria alla denuncia degli eventi legati alla casistica per cui operano le coperture assicurative, rivolgersi alla propria struttura territoriale o alla CISL Scuola nazionale (referente: Roberto Sensi, tel. 06 58311250, mail: ufftesseramento_cilscuola@cisl.it)
Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie (mobilità annuale) del personale docente, educativo e ATA per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022
Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie (mobilità annuale) del personale docente, educativo e ATA per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022
Istruzione e Ricerca, a palazzo Chigi firmata un’intesa per il rilancio dei settori della conoscenza.
Sospeso lo sciopero del 17 maggio, prosegue la raccolta firme contro la regionalizzazione
A seguito di una notte intera di confronto, a tratti serrato, oggi a palazzo Chigi le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto istruzione e ricerca (FLC- Cgil, Cisl FSUR, Federazione UIL Scuola RUA , SNALS Confsal, Gilda-Unams) hanno sottoscritto un’intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e con il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Si è dunque rivelata utile e positiva la disponibilità, manifestata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’istruzione, al confronto con i sindacati della Scuola, dell’Università e AFAM e della Ricerca; è per questo auspicabile che lo svolgimento di corrette relazioni sindacali sia sempre più valorizzata come scelta di metodo permanente e ordinaria, non solo come risposta a iniziative di mobilitazione.
Nel merito, dopo che le organizzazioni sindacali hanno ribadito temi e obiettivi alla base della proclamazione dello sciopero, si è giunti alla definizione di un testo di possibile intesa che muove da una chiara e condivisa considerazione del ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome.
Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL, il governo si è impegnato a stanziare risorse per il triennio 2019-21 per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dell’intero comparto.~Entro il triennio di vigenza contrattuale saranno inoltre reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per allineare gradualmente gli stipendi alla media di quelli degli altri Paesi europei.
Sul versante del contrasto alla precarietà, il governo si impegna ad attivare un piano di stabilizzazione del personale non di ruolo, con particolare attenzione ai docenti precari con tre anni di servizio, riconoscendone l’esperienza in tal modo maturata all’interno di un percorso riservato finalizzato alla immissione in ruolo, la cui definizione che sarà oggetto di discussione in sede di confronto tecnico. Un significativo passaggio dell’intesa riguarda la valorizzazione del personale ATA attraverso il riavvio della mobilità professionale a partire dagli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.
Per i dirigenti scolastici, di cui l’intesa prevede il pieno riconoscimento del ruolo e delle connesse responsabilità, si conviene l’attivazione di un tavolo specifico che affronti le principali criticità denunciate in occasione della indizione dello sciopero.
Assumendo l’obiettivo di un forte rilancio dei settori della conoscenza come opportunità di crescita per lo sviluppo del Paese, l’intesa prevede per Università e Ricerca l’impegno del Governo a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilità nell’utilizzo e nella determinazione dei fondi del salario accessorio. Per quanto attiene l’AFAM, si conviene di confermare e accelerare il processo di statizzazione già avviato. Previste inoltre azioni del governo volte al completamento del processo di stabilizzazione del personale precario degli enti di ricerca, un piano di stabilizzazione per iI personale che svolge attività di ricerca e didattica, nonché di assistenza tecnica e amministrativa, nelle Università.
Su tutte le questioni poste si è riscontrata la possibilità di una proficua riapertura del confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; a tal fine si è convenuto di attivare immediatamente tavoli tecnici di confronto attraverso i quali dare piena attuazione ai contenuti dell’intesa politica.~
Lo sciopero del 17 maggio 2019 è pertanto sospeso, mentre sono confermate tutte le attività di raccolta delle firme a contrasto dei progetti di regionalizzazione del sistema dell’istruzione.