Le scuole lasciate troppo sole nella gestione dell'emergenza covid.
Con l'aumentare della preoccupazione per una curva dei contagi in continua crescita si moltiplicano i richiami alla responsabilità, rivolti per lo più in modo unidirezionale alle famiglie, ai giovani, alle scuole e a tutte le componenti che non hanno strumenti decisionali se non la propria coscienza e il rispetto per la salute collettiva.
È evidente che ciò non basta; in assenza di indicazioni dal centro e di un'azione più incisiva e tempestiva da parte delle autorità sanitarie, alle quali non possono sfuggire le tante denunce che i dirigenti scolastici continuano ad inviare, la pandemia continuerà a correre velocemente nelle nostre aule, dove la responsabilità c’è ma non può nulla se costretta in un contesto di lentezza burocratica e farraginosità.
I tanti appelli che riceviamo dalle comunità scolastiche mettono in evidenza una difficile interazione tra i diversi livelli decisionali; sono considerati una normalità i tempi lunghi che occorrono per gli accertamenti in caso di un sospetto covid, ed è evidente che ogni ritardo nell'avviare una procedura aumenta il rischio di altri possibili contagi. Sappiamo di tante scuole costrette ad attendere per giorni e giorni dalle ASL una risposta alle loro segnalazioni. I tamponi sono programmati in diverse regioni con tempi molto lunghi e le quarantene preventive interrompono le attività didattiche sistematicamente, con effetti devastanti nei confronti degli alunni.
Diventa sempre più urgente e necessario regolamentare, anche contrattualmente, le attività di didattica a distanza, per non essere impreparati nel caso in cui si renda inevitabile farvi ricorso.
In una situazione che a volte rasenta il caos e con l'aumento così evidente dei contagi, occorre interrogarsi in modo molto responsabile sull'opportunità di far svolgere in presenza le elezioni dei rappresentanti negli organi collegiali, così come di far mettere in movimento decine di migliaia di persone in tutta Italia per un concorso che rischia di essere straordinario solo per le incognite di carattere sanitario e i disagi legati al suo svolgimento.
Siamo in una situazione di emergenza che non vorremmo fosse in qualche modo sottovalutata: occorrono grande attenzione e grande senso di responsabilità da parte di tutti, a partire da chi è chiamato ad assumere decisioni. Soprattutto occorre non lasciar sole le scuole alle prese con i tanti problemi con cui si misurano ogni giorno.
Roma, 10 ottobre 2020
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola
Fonte:www.cislscuola.it