Consulenza Giuridica, Amministrativa e Contabile per D.S. e D.S.G.A. ed Ass. Amministrativi
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con esperto del settore. Martedì dalle 16.00 alle 17.00 previo appuntamento.
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Care alunne e alunni, cari genitori, vogliamo ritrovarci tutti a settembre nella nostra scuola, finalmente, dopo una lunga e faticosa separazione. Desideriamo ritrovare i sorrisi dei nostri alunni, sentirci nuovamente parte di una comunità viva e presente. Sentiamo il bisogno di ricostruire una vicinanza che è anche la bellezza del nostro lavoro, condividiamo le attese di famiglie che attendono come noi la ripresa delle attività scolastiche. Sappiamo tuttavia che dovremo farlo, almeno per qualche tempo, rispettando misure e regole di comportamento indispensabili per prevenire rischi di diffusione del contagio da coronavirus: un rischio che riguarda direttamente alunne e alunni, le loro famiglie, il personale scolastico e indirettamente l’intera collettività. Vogliamo che questo avvenga senza dover ricorrere a soluzioni che risulterebbero penalizzanti sia per chi studia, riducendo drasticamente il suo tempo di presenza a scuola, sia per le famiglie, chiamate a sostenere avvicendamenti e turnazioni in aula dei loro figli. Non vogliamo per loro una scuola a metà, sapendo oltre tutto come la didattica a distanza debba fare i conti in molti casi con ostacoli insormontabili. Servono allora decisioni urgenti, perché il tempo stringe, per rendere possibile una programmazione adeguata delle attività che assicuri il più possibile quelle in presenza, in modo compatibile con le regole imposte dall’emergenza. Per lavorare con classi e sezioni meno affollate, senza che per questo sia sottratta parte dell’offerta formativa e il fondamentale diritto di essere a scuola, servirebbero più spazi, obiettivo non facile, ma che si può ottenere riadattando quelli esistenti; serve dare continuità al lavoro di quanti da anni garantiscono la funzionalità delle scuole, ma serve certamente più personale, almeno per il tempo in cui sarà necessario adottare un’organizzazione del lavoro più complessa. Diversamente, saremmo condannati a una scuola dimezzata. Perché questo non accada, è necessario investire molte risorse, senz’altro più di quelle al momento previste. Sappiamo bene che ci sono anche altre urgenze cui far fronte, a partire da quelle legate ai pesanti contraccolpi economici e sociali della pandemia. Ma il diritto all’istruzione, cui tutti devono poter accedere in condizioni di sicurezza, deve rientrare fra le priorità nelle scelte che Governo e Parlamento assumono. Vogliamo che questo avvenga, con i fatti e non solo con le parole, come purtroppo sta accadendo. Questa è un’occasione straordinaria per rimettere al centro la scuola non solo del dibattito pubblico, ma delle priorità reali del Paese: gli investimenti che chiediamo oggi servono per la ripartenza, ma in prospettiva per rilanciare la scuola pubblica dotandola di strutture belle, con spazi adeguati e attrezzati per una scuola di qualità. Per questo scioperiamo l’8 giugno. Per le particolari condizioni in cui stiamo lavorando, siamo convinti che sarà ridotto davvero al minimo il disagio arrecato agli studenti e alle famiglie, che vogliamo anche ringraziare per il ruolo decisivo di collaborazione svolto in questi mesi di lavoro a distanza. Alle famiglie chiediamo di sostenere le ragioni di questa azione di lotta, il cui obiettivo non riguarda solo il personale scolastico e le sue condizioni di lavoro, ma l’intera comunità educante. Scioperiamo perché sia pienamente garantito il diritto all’istruzione dei figli insieme al diritto al lavoro delle loro madri e dei loro padri. Non vogliamo a settembre doverci accontentare di una scuola a metà.
Lunedi 8 giugno proclamato lo sciopero dalle OO.SS. del comparto scuola.
Nel comunicato unitario le ragioni della proclamazione.
Tavolo di conciliazione: risposte insoddisfacenti da parte del Ministero. I Sindacati indicono lo sciopero della scuola l’8 giugno. Per ripartire servono investimenti straordinari, non piccoli aggiustamenti. Si è svolto oggi in videoconferenza l’incontro col Ministero dell’Istruzione per il tentativo di conciliazione chiesto dai sindacati a seguito della proclamazione dello stato di agitazione. L’incontro, presieduto dal Capo di Gabinetto, Dott. Luigi Fiorentino, ha lasciato del tutto insoddisfatte le organizzazioni sindacali che l’avevano richiesto, rappresentate dai loro segretari generali. Eccezion fatta per l’aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, proposta che aveva già trovato risposta risolutiva nel testo di conversione del Decreto Scuola approvato nei giorni scorsi dal Senato, su tutte le altre questioni esposte nella lettera inviata per il tentativo di conciliazione le Organizzazioni Sindacali hanno dovuto prendere atto della totale assenza di precisi impegni da parte dell’Amministrazione. In modo particolare, nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e ATA, la cui necessità è resa evidente dai contenuti del documento con cui il Comitato Tecnico Scientifico indica le misure indispensabili per un riavvio in sicurezza delle attività in presenza, fissando parametri di distanziamento che imporranno un’articolazione del lavoro su gruppi ridotti di alunni. Tale documento, nel fornire un dettagliato quadro della situazione di cui si dovrà tenere conto nel programmare la riapertura delle scuole dal prossimo settembre, alla luce di tutte le precauzioni da adottare per prevenire rischi di contagio, ha reso ancor più evidente l’insufficienza delle risorse destinate al sistema d’istruzione per fronteggiare l’emergenza; per consentire di far fronte all’accresciuto fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici, oltre che alla necessaria dotazione di materiali igienico sanitari e di DPI per alunni e personale, occorre infatti prevedere un loro sostanzioso incremento. Se davvero si vuol tornare in sicurezza alle attività in presenza, non bastano piccoli aggiustamenti, servono investimenti straordinari. Ugualmente non accolte, nell’incontro di oggi, tutte le altre richieste avanzate dai sindacati: garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, provvedere alla messa in sicurezza degli edifici, promuovere modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza, prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA. Tutto ciò si aggiunge alla mancata attuazione degli impegni che avrebbero consentito a molti precari con almeno tre anni di servizio una stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre, così come non vi è alcuna certezza sulle risorse da destinare al rinnovo del Contratto per il triennio 2019-21. Dall’esito totalmente negativo del tentativo di conciliazione consegue la decisione dei sindacati di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola statale per l’intera giornata di lunedì 8 giugno. È una decisione assunta nella piena consapevolezza del carattere straordinario della situazione in cui la scuola si trova costretta a operare, in un contesto di generale emergenza per l’intera collettività, nel quale tuttavia sono emersi con ancor più evidenza ritardi e carenze da cui il nostro sistema è afflitto per la mancanza di un adeguato livello di investimento, evidenziato più volte negli ultimi anni nelle indagini e nei confronti internazionali. Proprio per questo si fa oggi ancor più pressante la necessità di ridare a istruzione e formazione la dovuta centralità nelle scelte politiche, perché il superamento dell’attuale emergenza, con un ritorno in piena sicurezza alle attività in presenza, segni anche per il sistema scolastico un momento importante di rinnovamento e di crescita. È forte il timore per la riapertura delle scuole, mancando ad oggi un progetto chiaro e ben definito sulle modalità con cui tornare all’attività didattica in presenza. Il personale della scuola ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il proprio lavoro: non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che faccia fino in fondo la sua parte chi ha la responsabilità di governare il Paese.
Roma, 29 maggio 2020
Flc CGIL Francesco Sinopoli CISL Scuola Maddalena Gissi UIL Scuola Rua Giuseppe Turi SNALS Confsal Elvira Serafini GILDA Unams Rino Di Meglio
Gli operatori e il segretario generale Enzo Groccia della struttura CislScuola di Cosenza, sono disponibili per offrire consulenza a tutti i nostri associati, preferibilmente durante gli orari di sportello, che qui ricordiamo: dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle ore 18:00 dal lunedi al venerdì.
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Antonietta De Vita: 3474834569
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Pubblichiamo il quadro riepilogativo della documentazione necessaria per la compilazione del modello 730/2020 e i contatti telefonici delle sedi del CAF CISL della provincia di Cosenza per la consulenza.
Per gli iscritti alla CISL SCUOLA di Cosenza l'assistenza per la compilazione è gratuito.
La prenotazione dell'appuntamento può avvenire anche on line al seguente link:
Abbiamo adottato CISCO per le nostre videoconferenze, non c'è bisogno di registrazione per partecipare, tuttavia alla richiesta di scaricare l'APP se acconsentiamo sarà più semplice e qualitativa la videoconferenza stessa.
«Ricordare è un dovere». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, avvenuta il 9 maggio 1978, e che il Parlamento nel 2007 ha istituito quale “Giorno della Memoria” delle vittime del terrorismo, interno e internazionale. «Ricordare le strategie e le trame ordite per destabilizzare l'assetto costituzionale, le complicità e le deviazioni di soggetti infedeli negli apparati dello Stato, le debolezze di coloro che tardarono a prendere le distanze dalle degenerazioni ideologiche e dall'espandersi del clima di violenza». «Il terrorismo – prosegue il Capo dello Stato - è stato sconfitto grazie al sacrificio e alla rettitudine di molti, e grazie all'unità che il popolo italiano ha saputo esprimere in difesa dei valori più profondi della propria civiltà. La storia ci ha dimostrato che l'unità e la coesione degli italiani sono gli strumenti più efficaci di fronte ai pericoli più gravi». Nella dichiarazione non mancano accenni molto espliciti al fatto che molti aspetti restano ancora da chiarire su questo come su altri tragici eventi. «Non ovunque è stata fatta piena luce – ricorda Mattarella - La verità resta un diritto, oltre che un dovere per le istituzioni: la ricerca della verità, dunque, deve continuare laddove persistono lacune e punti oscuri». Infine l’invito a non limitarsi, nel ricordo, a esecrare le azioni criminali compiute, ma soprattutto a farne occasione per trarre esempio da ciò che le vittime hanno rappresentato in vita per il Paese. «Nel riscoprire il pensiero, l'azione, gli insegnamenti di Moro e di tanti altri giusti che hanno pagato il prezzo della vita – conclude il Presidente -, ritroveremo anche talune radici che possono essere preziose per affrontare il futuro».
Sulla figura di Aldo Moro riproponiamo in allegato tre contributi di Marco Follini, don Italo Mancini e Renato Moro segnalati negli approfondimenti mensili dell'Agenda CISL Scuola (maggio 2020)
29 Aprile 2020 - La Cisl compie domani settant’anni. La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori fu infatti fondata a Roma il 30 aprile 1950 al Teatro Adriano di Roma in un’ Assemblea generale a cui parteciparono i delegati della LCgil, della Fil e della Ufail. Primo Segretario Generale fu eletto Giulio Pastore, leader della corrente sindacale cristiana dopo la scomparsa di Achille Grandi. Pastore ha guidato la confederazione di Via Po fino al 1958 e successivamente è stato anche Ministro dello Sviluppo del Mezzogiorno sino al 1968.