Il male? C’è, ma è stupido
Perché c’è il male nel mondo? Perché commettiamo il male? Ma, il male, che cosa è?
Alzi la mano (virtualmente) chi non si è mai posto queste domande di fronte a una tragedia della storia, a un torto subìto, alla oggettiva cattiveria di un comportamento (anche sulla “oggettività” del male e del bene ci sarebbe da discutere: esiste un criterio “oggettivo” per decidere cosa è bene e cosa è male?), ma anche alla pandemia che stiamo combattendo in questi giorni… Perché, per citare la narrazione biblica di Genesi 3, a un certo punto, al centro del nostro sguardo si colloca non più l’albero della vita, ma l’albero della conoscenza del bene e del male?
Una risposta interessante – e motivata con rigore – ad alcuni degli interrogativi sul male, sulla sua esistenza e sulle “ragioni” che lo scatenano, ci viene dal libro di Ermanno Bencivenga (professore ordinario di Filosofia nell’Università della California) La stupidità del male. Storie di uomini molto cattivi (Feltrinelli, 2019).