Si informano gli interessati che il patronato INAS offre la consulenza gratuita per gli iscritti Cisl Scuola o per coloro che desiderano associarsi, al fine di presentare la domanda di disoccupazione. A tal fine il personale supplente, entro gli 8 giorni successivi alla scadenza del contratto di lavoro, potranno prenotarsi utilizzando i calendari in calce.
DOCUMENTI NECESSARI: – carta di identità – codice fiscale – IBAN del proprio c/c – data di scadenza del contratto – ultime 3 buste paga (se possibile meglio avere i Cedolini di tutto l’anno)
ATTENZIONE: gli appuntamenti si svolgeranno in presenza nelle diverse sedi zonali della Cisl – selezionare la sede interessata.
Le misure sul reclutamento inserite nel decreto sostegni bis sono in parte da rivedere, in parte da cancellare. Di positivo c’è solo l’apertura a un modello non incentrato esclusivamente sui concorsi per esami, ma aperto all’utilizzo di un secondo canale, per titoli, nel quale viene riconosciuta e valorizzata anche l’esperienza di lavoro. L’idea che i concorsi per esami sarebbero l’unica modalità obiettiva e trasparente di selezione, senza la quale avrebbero campo libero l’arbitrio e i favoritismi, è profondamente sbagliata: altrettanto obiettive e trasparenti sono infatti le modalità con cui vengono compilate le GPS, ossia le graduatorie dalle quali il decreto prevede si possa attingere per assunzioni destinate ad una conferma in ruolo al termine dell’anno scolastico. Bene dunque che si sia rimosso un tabù, ora è necessario proseguire su questa strada per una riforma complessiva del reclutamento, che coinvolga le GPS di II fascia e attivi la formazione iniziale abilitante, come indicato chiaramente nel “Patto per la scuola al centro del Paese” sottoscritto il 20 maggio. Peccato, tuttavia, l’inopinato inserimento di un esame finale che, intervenendo successivamente al giudizio positivo già espresso dal dirigente e dal comitato di valutazione, è solo la bandierina di un insensato accanimento ideologico, che in quanto tale andrebbe senz’altro rimossa. Tra le altre cose da rivedere c’è anche il requisito dei 36 mesi di servizio richiesti per essere assunti in ruolo dalle GPS: in questo modo si riduce enormemente il numero delle possibili nomine, rispetto a un fabbisogno di personale che è particolarmente elevato per i posti di sostegno. Gli aspiranti in possesso del titolo di specializzazione hanno alle spalle percorsi di studio lunghi e impegnativi, che offrono una buona garanzia di qualità professionale. Si faccia in modo che possano diventare risorse stabili a disposizione delle nostre scuole per programmare e gestire in modo ottimale le loro attività su un versante delicato e importante come quello dell’inclusione. Tra le cose da cancellare, sicuramente la norma che impedisce di partecipare a un concorso chi non ha superato quello precedente. Viene da chiedersi chi abbia escogitato una forma così grave e inquietante di penalizzazione, che rende irreversibile e irreparabile anche il più banale incidente di percorso, come può capitare per mille ragioni diverse in una prova concorsuale. Davvero non se ne comprende la ragione: se fosse quella di evitare procedure sovraffollate, sarebbe facile rispondere che, nonostante il moltiplicarsi di concorsi (uno ogni due anni negli ultimi sei), lo scorso anno si è potuta coprire solo una minima parte dei posti disponibili per mancanza di aspiranti nelle graduatorie. Dunque un divieto che è al tempo stesso odioso e stupido. Inaccettabili anche le invasioni di campo che il decreto compie su materie soggette a regolazione per contratto, come la mobilità del personale. Bruttissimo segnale dopo che, anche nel Patto, si sono fatte solenni dichiarazioni di apertura al dialogo, al confronto, alla valorizzazione delle relazioni sindacali. Questo è il dato che maggiormente sorprende e preoccupa, cioè la palese incoerenza con gli intenti concertativi che sono alla base del Patto per la scuola e che costituiscono il presupposto necessario per uno sviluppo di tutte le sue potenzialità. L’auspicio è che ne abbiano piena consapevolezza il Ministro, che direttamente lo ha firmato, e il Governo che gliene ha conferito mandato. È chiaro che faremo tutto il possibile perché in sede di conversione in legge del decreto si intervenga con i necessari emendamenti; incalzeremo su questo le forze politiche, ma prima di tutto l’Amministrazione e il Ministro, che non possono non rendersi conto di tante incongruenze, alcune veramente macroscopiche, che mettono a rischio il buon avvio dell’anno scolastico: si pensi alla sconcertante previsione di un avvicendamento a fine ottobre tra supplenti e vincitori di concorso. Chi ha scritto quelle norme sa evidentemente poco o nulla di come funziona realmente la scuola, quali siano i suoi tempi e le sue esigenze, a partire dalla continuità didattica. Si faccia di tutto per non compromettere sul nascere il buon lavoro avviato con la firma del Patto.
Roma, 26 maggio 2021
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola
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In allegato la scheda illustrativa delle misure riguardanti la scuola contenute nel DL 25 maggio 2021, n. 73 ("Sostegni bis") predisposta dall'Ufficio Sindacale - Legale della CISL Scuola
È stato da poco firmato il "Patto per la scuola al centro del Paese", sottoscritto dai Sindacati e dal Ministro dell'Istruzione. La firma è avvenuta a Palazzo Chigi, segno di un'attenzione che investe il Governo nel suo insieme nel sostenere obiettivi e strategie indicate nel documento, in cui ad un'ampia premessa segue l'elencazione di ventuno obiettivi condivisi dalle parti. “Il Patto per la scuola deve segnare l’avvio di un percorso concertato di riforme che veda nella Scuola e nelle filiere della conoscenza dimensioni fondamentali per il futuro della comunità nazionale: forti investimenti, protagonismo del lavoro, valorizzazione del capitale umano, della formazione, delle competenze le coordinate essenziali cui fare riferimento per rendere costante e sistematico un dialogo responsabile e partecipativo, rafforzando le relazioni sindacali a tutti i livelli”. Lo dichiara il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Questo è particolarmente necessario per la scuola, per le dimensioni e la complessità di un sistema che deve assicurare sull’intero territorio nazionale l’esercizio di un diritto fondamentale come quello all’istruzione. Il Patto per la Scuola, come quello sottoscritto per l’intera Pubblica Amministrazione, contiene fra gli obiettivi anche il rinnovo del contratto di lavoro, ormai giunto a scadenza. Si tratta di un’esigenza condivisa in modo esplicito dalle parti firmatarie, ora occorre giungere rapidamente all’avvio del negoziato, per il quale sono state poste le giuste premesse. È importante che il Governo abbia inserito nel decreto sostegni misure specifiche per la scuola, tra cui quelle relative al reclutamento puntando ad una copertura stabile dei posti vacanti già dal prossimo 1° settembre: ci sono aspetti che meritano di essere corretti o perfezionati, lo si dovrà fare in sede di discussione parlamentare, consideriamo il decreto una base di partenza su cui chiediamo siano necessari ulteriori passaggi di confronto”. "Non sono importanti solo gli obiettivi elencati nel Patto, conta molto anche l’indicazione del metodo con cui il Ministro e il Governo si impegnano a perseguirli: coinvolgimento delle parti sociali, confronto, condivisione di strategie e percorsi". Questo il commento di Maddalena Gissi, segretaria generale della CISL Scuola, che vede in questo senso realizzarsi, con la firma del Patto "una svolta, da tempo segnalata come auspicabile e necessaria". "Che la firma sia avvenuta a palazzo Chigi è un buon segno - continua la Gissi - perché indica la volontà di porre i temi dell’istruzione al centro dell’azione complessiva del Governo. Ora ci sono davvero le premesse per avviare una stagione nuova, di crescita degli investimenti sul sistema scolastico, riconoscendone la valenza strategica per l’intero Paese. Dev’essere anche l’occasione per dare finalmente al personale della scuola un riconoscimento più giusto e adeguato del suo lavoro sotto ogni profilo. Il rinnovo del contratto dovrà andare in questa direzione". "Sono purtroppo ancora presenti in Italia - afferma la segretaria generale CISL Scuola - situazioni di disagio socio economico che si traducono anche in un livello preoccupante di abbandono e dispersione scolastica: l’emergenza pandemica le ha rese più evidenti, consegnandoci l’immagine di una Paese troppo segnato da squilibri e disuguaglianze, in cui si registrano aree di diffusa povertà educativa. Serve su tutto questo un’efficace azione di contrasto, che risponde a un preciso interesse dell’intera comunità nazionale e che trova nel sistema pubblico di istruzione, di cui il Patto afferma la centralità, uno strumento fondamentale e una risorsa decisiva su cui far conto".
Martedì 18 maggio, in diretta streaming sul sito e sulla pagina facebook della CISL SCUOLA sarà possibile seguire, a partire dalle ore 14,30, un evento di grande interesse, grazie alla disponibilità gentilmente offerta dal prof. Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria, che converserà con noi sui temi attualissimi della sicurezza epidemiologica in ambiente scolastico.
Sarà un'occasione preziosa per fare il punto e porre domande sulle questioni con cui le scuole si stanno misurando nell'immediato e nella prospettiva di un nuovo anno scolastico, per il cui regolare avvio occorre da subito porre il massimo impegno.
Il professor Villani, responsabile della UOC di Pediatria Generale e Malattie Infettive all'Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha partecipato nei giorni scorsi in qualità di esperto all'incontro fra Ministero e Sindacati sull'aggiornamento dei protocolli di sicurezza per lo svolgimento in presenza degli esami di Stato.
Con la nota prot. n. 11653 del 14/05/2021 la Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie del Ministero dell’Istruzione fornisce alle scuole le prime istruzioni operative in merito all’utilizzo delle risorse stanziate dall’art. 31, comma 6, del DL 41/2021 (cd “Decreto sostegni”), che ha incrementato di 150 milioni di euro, per il 2021, il Fondo per l’arricchimento e ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi di cui all’art. 1 della legge 440/1997. Tale incremento, come è noto, è finalizzato a sostenere il “Piano scuola per l’estate 2021“, illustrato dal Ministero con la circolare 643 del 27 aprile scorso e di cui la nota della DGRUF ripropone l’articolazione in tre fasi, collocate nel periodo che intercorre tra la fine delle lezioni dell’a.s. 2020/21 e l’inizio di quelle dell’a.s. 2021/2022. Per la realizzazione degli interventi di cui sarà deliberata la messa in atto, le istituzioni scolastiche potranno:
acquistare qualsiasi tipologia di bene o servizio strumentale (carta, cancelleria, giornali, riviste, attrezzature sportive e ricreative, scientifiche, strumenti musicali, materiale bibliografico, servizi consulenziali e professionali (assistenza tecnica, informatica, psicologica,di progettazione e realizzazione e allestimento delle aree esterne per la realizzazione delle attività).
remunerare con le risorse in esame il personale scolastico (docenti e ATA) coinvolto nella progettazione e realizzazione delle iniziative.
Trattandosi di compensi di natura accessoria la nota precisa che:
andranno corrisposti solo se trattasi di attività da realizzare non comprese tra quelle di natura ordinaria previste nei CCNL
il personale da coinvolgere nell’attività realizzata sarà individuato dalla singola scuola tenendo conto del tipo di attività
i parametri retributivi per le attività svolte sono individuati dal CCNL; ad esempio per le attività laboratoriali dei docenti l’importo orario è pari ad € 35,00
i criteri per l’attribuzione dei compensi accessori al personale docente, educativo ed ATA sono oggetto di Contrattazione Integrativa di Istituto.
Le risorse saranno assegnate alle scuole sulla base del numero degli alunni in applicazione di specifico decreto del ministro. La nota infine, fornisce indicazioni per la corretta contabilizzazione delle risorse e per l’utilizzo del servizio di Help desk.
Si informano gli interessati che la struttura territoriale CISL Scuola di Cosenza intende attivare, per gli associati o per coloro che desiderano associarsi, un ricorso rivolto ai supplenti brevi ATA e docenti per il riconoscimento del beneficio economico della CIA (personale ATA) e della RPD ( personale docente).
Il riferimento è l’Ordinanza nr.20015/2018 con la quale la Corte di Cassazione ha riconosciuto anche ai docenti supplenti brevi e saltuari il diritto a percepire la “Retribuzione Professionale Docenti”, la cui corresponsione ad oggi viene riservata, invece, ai soli titolari di contratto a tempo indeterminato e determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche.
La Corte di Cassazione ha di fatto confermato il principio della piena equiparazione tra lavoratori tempo determinato e indeterminato ai fini del diritto all’intero assegno tabellare, compresi quindi la Retribuzione Professionale Docenti per il personale docente e il Compenso Individuale Accessorio per il personale ATA.
La pronuncia della Corte di Cassazione è efficace esclusivamente per le parti in causa, non essendo possibile un’automatica estensione del giudicato “erga omnes”.
Di conseguenza, I SUPPLENTI BREVI E SALTUARI per vedersi riconosciuto il diritto alla RPD e alla CIA devono attivare uno specifico ricorso individuale innanzi il Giudice del Lavoro territorialmente competente.